27/08/08

Autumn Mutilation - Fiddlers In The Fog (The Leprechaun's Symphony Pt.1)

Quando si parla di leggende del Doom Metal, quali sono i seminali Autumn Mutilation, non si può non chinare la testa in segno di rispetto. Dopo il terremotante esordio "Doomed For Life", seguito sei anni dopo dall'acclamato "Autumn Mutilation", uno dei pochi album della storia ad essere riuscito a mettere d'accordo critica e pubblico, gli Svedesi fanno centro per la terza volta con questo nuovo, lussuosissimo album.
Abbandonato il sound crudo degli albori, Jens H. e soci possono ora contare su una produzione di tutto rispetto da parte del grande Vorgus (già al lavoro con Catacrypt ed Ash Of Empires), che ha permesso alla band di raggiundere una potenza sonora mai ascoltata prima. Il tema portante dell'album, un concept completamente basato sulla mitologia Irlandese, del quale è già in lavorazione la seconda parte, riprende le canzoni popolari dell'Isola e le snatura completamente, adattandole al Doom granitico che ha reso gli AM famosi in tutto il globo.
Il buongiorno si vede dal mattino, e l'opener "At The End Of The Rainbow" non avrebbe potuto non essere posta in apertura, dove col suo incedere cadenzato, le tastiere, che qui sono diventate onnipresenti (si dice che il tastierista Erik Ohmar abbia impiegato due settimane di registrazione per completare l'album), ben si amalgamano con le chitarre roboanti del grande Jens, e la voce, ormai matura, ci porta alla mente gli antichi bardi Celtici che raccontavano le loro storie di villaggio in villaggio.
Il livello qualitativo dell'album è altissimo, e la palma d'oro va alla trilogia finale "The Treasures Of Ireland": 20 minuti di puro godimento sonoro, dove gli AM spaziano dalle ballate acustiche (fa capolino anche un violino) a ritmi elettrici ben più sostenuti, con l'utilizzo inedito dei blastbeats.

Se volete scoprire come è nato il Doom, non dovete fare altro che documentarvi su queste leggende viventi, e se volete sapere a che livelli si può spingere, beh, correte a comprare questo disco a scatola chiusa. Non ve ne pentirete.

John Lemon

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